Coste dell’Anglone – via Archangelo

Cosa mi può spingere ad andare ad arrampicare in valle del Sarca in un torrido pomeriggio d’estate (per la precisione, l’ultimo giorno di primavera)?
Una nuova amicizia, la voglia di arrampicare con una persona conosciuta grazie al forum al raduno, con cui già tanto si era parlato di trovarsi per questa via, ma le occasioni erano sempre mancate.
Eccomi quindi, in occasione di qualche giorno di ferie in cui sono di base a Desenzano, a partire in tarda mattinata, il termometro dell’auto non scende mai sotto i 31 gradi. Chiara, l’amica con cui farò cordata, abita ad Arco e mi assicura che nel pomeriggio scaleremo all’ombra, accompagnate dall’Ora, la brezza che sale dal lago. mmmmm…. e va bene, mi fido della local!

Eccoci pronte, entrambe in canotta e bermuda, io mi carico delle corde e lei della ferramenta. Siamo contente di fare questa cordata femminile, non capita spesso di arrampicare tra donne. E’ lei che mi guida (più o meno a caso…. devo dire!) sullo zoccolo che conduce alla parete, lei che qui ha percorso tantissime vie sa senz’altro come è meglio tagliare i sentieri per fare prima. All’attacco abbiamo le gambe graffiate dai rovi. Alpinismo di ricerca.
Fa caldo e c’è ancora il sole, mi chiede se voglio partire io, ma mi gira un po’ la testa e lascio il passo a lei sul primo tiro. Lei gattona su rapida e agile su questo primo tiro di VI, io la seguo, e poi tocca a me. Subito passo di A0. Liberabile, fossi un po’ più in forze, lei passa senza tirare. Arrivata in sosta beviamo, bevo troppo in fretta e al momentod di farle sicura mi si muove lo stomaco, le chiedo di aspettare un attimo, mi sdraio sulle corde e alzo le gambe. Momento di alpinismo eroico.
Del resto c’è gente che fa grandi salite in invernale in condizioni che dire scomode è poco…. ecco noi uguale, solo che invece che il freddo pungente è il caldo torrido ad ostacolarci!!! ridiamo un bel po’ su questo, ci prendiamo in giro a vicenda.

vabbè mi riprendo e posso assicurare Chiara, la raggiungo e riparto per un tiro spettacolare, un traverso ascendente dove sembra di arrampicare in una scultura. Intanto ci ha raggiunte l’ombra e finalmente scalare diventa quella bella attività piacevole che conosco bene. Dopo questo bel faticoso tiro vorrei una bella sosta alla Grill, invece la sosta è in un punto quasi qualunque sotto il tetto, posta prima che le corde fatichino troppo ad arrivare. Mi assicuro a due enormi clessidre, mi appendo e levo le scarpe per non perderle. Arriva Chiara divertita a cercare l’eleganza per superare i passaggi più atletici, si ferma e scatta una foto a me appesa in modo buffo in questa bella scenografia.
Procediamo così in alternato, la parte più bella della via è quella centrale, dove la via si snoda sotto bellissimi tetti gialli. Ad ogni tiro si beve un po’, abbiamo circa 3 litri di acqua con noi, a sufficienza ma da non sprecare.

Penultimo tiro, tocca a me. Qui la relazione dice un passo di A1 e poi VI. Fino ad ora gli A0 sono stati quasi tutti liberati, ma ora la parete è davvero strapiombante. La guardo, scura in controluce. Parto, arrivo al tratto incriminato, vedo della magnesite e cerco di passare in libera. Mancano i piedi, le prese sono unte e il caldo mi fa scivolare le dita .Un paio di tentativi, poi prendo una bella fettuccia larga e la metto nel rinvio brontolando. E via di A1…. intanto odio Chiara che so già che arriverà in sosta e mi dirà “beh dai però in qualche modo si faceva!”. Poi invece no, concluderemo che è proprio A1 e stop. E’ lei la più forte tra le due, del resto. Beh comunque: dopo aver staffato segue tratto di VI. Mi sembra così breve… boh. Arrivo a un albero e mi sembra un evidente punto di sosta. Mi assicuro e la recupero. Quando sta per arrivare mi dice che ho sbagliato, non ho visto uno spit in placca, mi prende in giro per l’attitudine alpinistica di cercare il facile…. eh beh certo! no, la via andava in placca a sx. Piccolo errore, non ci cambia molto.

Ora tocca a lei, un piccolo ravanage per correggere il tiro, poi sul facile fino in cima.
Una bella stretta di mano, siamo in vetta più o meno all’ora prevista, lasciamo un messaggio nel libro di vetta. E giù, per il sentiero degli Scaloni, perchè stasera abbiamo un invito a cena! Sudate e con le gambe malconce ci troviamo con altri due forumisti per una pizza, contente della bella giornata e con la promessa di passarne ancora insieme.