Giro del Fungo

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Questa domenica si prepara per essere davvero particolare.
Siamo d’accordo per essere in 4 a fare il classicissimo “giro del Fungo”, come viene chiamato un concatenamento di vie nel gruppo del Fungo in Grignetta. Dovremmo essere 2 cordate: io e Luca, Luigi Slowrun con la figlia Martina, alla sua prima esperienza in ambiente, ma già forte climber per la sua età.
Luca da forfait per improvvisi impegni di lavoro, quindi ci troviamo noi 3, e Luigi rigira la frittata: mi propone di salire io da prima così lui potrà stare dietro Martina a far foto.

Il giro del Fungo era stata anche per me la prima via in ambiente, durante il corso roccia del 2004, e avevo voglia di ripeterlo, poi le occasioni sono sempre mancate per altri programmi.

Passo a prendere padre e figlia, saliamo fino all’acquedotto e ci incamminiamo. Arriviamo all’attacco del caminetto Pagani, Martina chiede se si sale senza niente, Luigi le dice che più o meno sì, e la piccola non fa una piega. Se penso che la prima volta che l’ho percorso io avevo il doppio dei suoi anni e avrei preferito legarmi mi vergogno. Arriviamo all’attacco della Corti alla Torre, ci prepariamo e parto.
La giornata inizia bene, poi diventa la fotocopia di quella nebbiosa della mia prima volta… e mi rassegno a non vedere nemmeno stavolta lo spettacolo dell’esposizione che il gruppo del Fungo regala.
La salita prosegue senza intoppi, la via è divertentissima, la roccia fantastica, e se si esclude il frastuono prodotto dalle scuole CAI (ecco perchè non ci ero più tornata, c’è sempre un via vai di corsi qui) staremmo benone.
Calata dalla torre verso il fungo. Piccolo imprevisto, nel recupero si incastra una corda, tocca a Luigi salire a prenderla mentre io e la mia compagna di cordata facciamo conversazione ben accomodate in uno degli antri più gelidi della Grignetta.

Riparto sulla normale del Fungo, inizialmente bagnata, ma facile. Al terrazzino ci vestiamo tutti, è arrivata la nebbia. Peccato, perchè il giro prosegue con una bella traversata molto esposta. Vabbè salgo, traverso… azz però, questo IV+! Martina è sempre tranquilla (ma come fa!) e scala davvero bene. arriviamo in vetta anche qui, ci caliamo e saliamo la Lancia per la via degli Accademici.
Ho un attimo di incrodamento inspiegabile…. mi sento apostrofare divertito da Luigi “oh ma sei ancora lì?” lo guardo male (non posso certo mandarlo a quel paese), mi scrodo e vado. Vetta, lunghissima doppia nel vuoto, quella famosa con cui tutti i principianti di queste zone si sono cimentati. Ricordo bene che avevo stretto troppo il nodo autobloccante, e a metà, nel vuoto, non riuscivo più a calarmi!
Arriviamo alla base, finalmente si mangia qualcosa!!! Già, beh ovvio, gli zaini sono rimasti a terra come ormai da prassi.

Ci trasferiamo al Campaniletto, è la volta della bellissima Direttissima Condor. Martina però ci aspetta giù, sono 2 tiri forse un po’ troppo duri per lei. Le invidio il panino al salame…. ma il nostro VII quotidiano non può mancare. Alla base ci sono diverse persone, alcuni corsisti, che non riescono a salire la normale e ci guardano con aria di sfida. Stavolta però la corda passa a Luigi che non ha più voglia di star dietro. Stupendi questi due tiri, ne avrei voluti altri 8 così!

Invece in una mezz’ora siamo su, foto con la madonnina di vetta e con una doppia lunga si scende. Mi propongo di scendere io per prima, non so neanche perchè.
E qui si crea il mito…..
Facciam su le corde per le doppie. Dico “Lancio” lui ” ma no, dai non serve”. Ok (è lui quello esperto, figuriamoci se contraddico). Scendo, e arrivo quasi a terra, quando mi trovo una matassa da sbrogliare. Ricordo che alla base c’è Martina e altri 5-6 personaggi che ci hanno visti salire (quelli dell’aria di sfida). Mi trovo nella ridicola posizione di stare a 5 metri da terra a lottare con una matassa che non ne ha neanche l’idea di sciogliersi…. e io non posso dire niente!! Dopo una decina di minuti finalmente appoggio i piedi per terra e con nonchalance vado allo zaino a bere.
Salutiamo tutti e ce ne andiamo, in discesa come al solito arriva il sole, Direttissima a ritroso, camminata tranquilla. Siamo tutti contenti, è stata una giornata davvero bella, con gran finale al 2184 a sentire il racconto di Marco Anghileri e le sue 6c!!