Kalymnos e il tempo sospeso

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Merito di Patrizia. Che un giorno a fine inverno mi chiama e mi chiede se in primavera voglio andare con lei a Kalymnos… figuriamoci, certo che le dico di si. Tentiamo di organizzare per fine maggio ma non riusciamo, passa del tempo, e infine prenotiamo per la prima settimana di luglio.
Con noi ci saranno anche Laura e Paolo: Laura è stata la mia prima amica rovatese, ora con Paolo vive ad Arco (un po’ di invidia….)
In pratica sarà una vacanza tra amiche, più il fidanzato di Laura… che se non riusciamo ci porterà su la corda :D.. povero Paolo, solo con 3 donne. Passiamo i primi due giorni a raccontarci i vari gossip e ridiamo. Laura da Rovato è andata via, io ci sono tornata 6 mesi fa, Pat si sta inserendo sempre di più nel tessuto, insomma abbiamo un sacco di aggiornamenti!

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Si parte il 2 luglio, sono giorni importanti per la Grecia, ma quando arriviamo a Massouri ogni tensione sembra dissolversi e ci accoglie come al solito quell’odore di erbe del Mediterraneo, quel sole limpido che scintilla sulle facciate bianche e sulle persiane blu, il sole sull’asfalto a grana troppo fine dei tornanti che scendono da Kantouni, sulla famigerata curva di Kastelli, sulle bouganvilles che pendono sulla porta dello studio da Irene, sulla Grande Grotta che la sera diventa rossa e la vediamo dal balcone. Quel sole che cade dietro l’isola di Telendos. Quel sole che fuggi al mattino per scalare all’ombra, che cerchi nel pomeriggio al mare per arrivare a casa con un minimo sindacale di abbronzatura. E il vento, che la notte insieme al mare crea la nostra playlist naturale per il sonno, e di giorno ci fa quasi uscire di strada con lo scooter sui tornanti, che rinfresca le colazioni e le passeggiate serali.
Kalymnos… Si va per fare vacanza e scalare, scalare in vacanza, appunto, non come qua, che si va in falesia rubando il tempo alla vita per strappare 4 tiri dopo lavoro. Arrampicata a Kalymnos è vita, respiro e divertimento. Sono mani che si spellano su quelle gocce di calcare tagliente, scarpette che perdono la suola tanto è il grip sulla roccia, e gli strapiombi e le canne e i cavolfiori che ti portano a scalare in un ambiente colorato quasi onirico.

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Poi, dopo la roccia il sole e il mare ci sono le cene, anzi no, prima ci sono gli aperitivi, una birretta piccola al bar del cugino di Irene, io e Patrizia, a parlare delle nostre vite, perchè le climber non parlano solo di tacche. Ci sono la ricerca del wifi, mandare una mail a casa, quasi sentirti in colpa per questa semplicità e serenità in cui sto vivendo, in cui tutto è sospeso e gli unici problemi della giornata sono dove andare a scalare e dove andare a cena.

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Nel frattempo intorno a noi la domenica c’è il referendum, c’è il NO che vince e l’orgoglio greco che emerge, insieme a tanta incertezza e ai fuochi d’artificio. Perchè loro hanno scelto così. E noi possiamo solo augurare loro il meglio.

Il tempo sospeso.
Quel tempo che a casa è sempre troppo pooco, ti scorre veloce tra le dita, mentre qui abbonda, è a disposizione, è tuo. Solo nei primi giorni dopo il rientro ti rendi conto di quanto il tempo vissuto, e non fatto passare, sia una risorsa preziosa. Quel tempo che in vacanza hai imparato ad apprezzare, che scorre lento e che a volte vorresti fermare per gustarlo ancora di più, ma che poi deve finire, e man mano che finisce sai che tornerai a quello che hai lasciato in sospeso, e ci vuoi tornare…
Kalymnos è il tempo sospeso, bello perchè sospeso e perchè deve anche finire, e torni con la tua faccia abbronzata e ti porti quel tempo con te insieme all’odore del mare che ancora hai sulla pelle, ma stasera il tramonto lo vedi dietro la Maddalena e fai finta che sia un po’ Telendos, solo che qui passa il treno e non ci sono le onde del mare. Poco alla volta esci dal tempo sospeso e riprende la vita solita. E lo vuoi perchè la vacanza è stata quello che il termine stesso dice, andare via, staccare ma rimanendo attaccati, avere il distacco per guardare tutto da fuori. E grazie alle mie amiche… compagne di scalate e di scambi di idee, e si cresce sempre dagli scambi di idee.
Ah, grazie ovviamente anche a Paolo.. e poi alle persone conosciute: Silvio e famiglia, Marco di Bergamo, Hermann, Renata e Pol,reincontrati dopo che ci eravamo conosciuti un anno fa a Kalymnos.

Volevate il raccontino giorno per giorno di cosa e dove abbiamo scalato? No… che senso ha… ma solo qualche indicazione, tanto per rinfrescare la memoria per un prossimo viaggio:
se si arriva al mattino non può mancare una puntatina a Summertine, vicino alla bellissima baia di Arginonta. In genere aiuta ad alzare l’autostima a inizio vacanza, è in ombra al pomeriggio (cosa fondamentale), e il mare in quel posto ha dei colori meravigliosi con il tramonto.
Poi abbiamo scalato in zona Grande Grotta ad Ivory Tower, Iannis e Panorama settore destro. Panorama dx ha due 6c stupendi, quello di sx decisamente super obbligato. E dei 7a con linee old stile che meriterebbero di essere provati.
Abbiamo visitato il settore nuovo della falesia di Saint Pothis, bellissima lunga passeggiata di 50 minuti (occhio se fa caldo, è al sole!), ma pochi tiri abbordabili. Sole presto… va bene per camminare un po’ in un giorno di semi-scarico. Posto incantevole.

Abbiamo visto la nuova falesia Prophitis Andreas,tiri tecnici ma con una zona più boulderosa. A me è piaciuto. Sul tecnico a tacche ho trovato tanta continuità ma grandi abbastanza turistici, non così nella zona più a destra. Bella passeggiata di 20 minuti, panorama stupendo, sole alle 12:30. regolarsi.

E finalmente la chicca. Secret Garden, che mi mancava… stupendo. Meglio scalare dal 6b in su però. tiri notevoli dal 6c in su. Data l’esposizione, andare in un giorno in cui si punta alla prestazione, visto che si gode di tanto tempo, sole dal tardo pomeriggio.