Lillaz – Cascata Pattinaggio Artistico

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Da tempo ho voglia di una via di roccia, speravo che il tempo domenica fosse bello per andare ad Arco con Gigi a scalare con la bella valle bucolica sotto i piedi e il lago che si vede di sbieco…. avevo quest’immagine in testa, ma il meteo non è così clemente e dopo un sabato primaverile la domenica è prevista brutta.
Con Andrea si decide allora per andare ancora su ghiaccio, lui sabato ha salito la Condotta Forzata, è piuttosto stanco ma ormai è entrato nel tunnel dei cascatisti… 🙂

Sabato mi compro finalmente un buon paio di fighissimi guanti da cascata, sono stanca, ma mi devo abituare a questi ritmi, se voglio continuare la mia amata attività è così, del resto è solo l’impatto iniziale del fare lo zaino e poi alzarsi, ma poi le giornate in montagna regalano sempre emozioni che valgono tutto lo sforzo! E sarà così anche questa volta.
Ci troviamo alle 5 con altri 6 amici, ci divideremo poi a Cogne: in 3 andranno nella valle di Cogne, mentre noi con Giulio e GioFinger saliremo Pattinaggio Artistico, una bella cascata, 5 tiri di divertimento e per me la più impegnativa delle poche che ho salito.

Canniamo tutti l’attacco seguendo altre cordate… non è molto evidente il bivio da prendere per trovare la sosta da cui calarsi o disarrampicare. Scegliamo di disarrampicare, 2 cordate ci si mettono in mezzo e le lasciamo passare… perdiamo un sacco di tempo!! Odio Andrea che non mi lascia scendere per prima, mi prendono in giro, devo tirar fuori la “donna alpina” che è dentro di me, scendere e traversare. Gio mi ricorda il mio racconto del traverso di Polimagò… si certo ma non avevo mica i ramponi! vabbè disarrampico con i ramponi su roccia, mi sento inganfita (come si dice dalle mie parti), arrivo da Andrea.
Parte…. da qui un po’ il senso di impaccio svanisce, inizio a divertirmi. Bollita pazzesca alle mani sul primo tiro, a causa della lunga attesa: poi non ci daremo più fastidio con le altre cordate (a parte il ghiaccio che buttano inevitabilmente giù viste le condizioni).

Rispetto all’ultima volta sento che la confidenza con le picche è aumentata, anche se questo ghiaccio spaccoso è davvero faticoso. Il secondo tiro è il più verticale, Andrea lo supera benissimo, e il mio orgoglio mi impone di non appendermi mai, ma vedo che poi lo supero senza troppi problemi, solo un po’ di lentezza su un primo traversino.

Mi avvio sul facile terzo tiro, che poi sarà facile per gli altri, io che non sono ancora abituata devo pensare ogni lancio e ogni scalciata di ramponi, anche mettere le viti non mi è ancora così rapido, ci vuole un po’ di pratica per fare tutto con una mano!!

Ultimi due tiri davvero belli e divertenti, questa cascata è stata davvero tutta così: ambiente molto fiabesco, bei tiri del giusto impegno, ottima compagnia.
In cima Andrea è un po’ disrtutto, forse la fame, sicuramente i 400 metri della Condotta scalata il giorno prima, ma poi già alla macchina lamenta che la stagione volge al termine…
Io ancora non so se entrerò in questo tunnel: è certo che la progressione su ghiaccio mi piace moltissimo, come mi piace scalare tutto quanto, mi piace l’ambiente, ho visto che stratificando bene i vestiti il freddo non lo soffro. Ma ancora non sono abituata a scalare con tanta roba addosso, i ramponi sono ingombranti, insomma io sono una rocciatrice… però a fine giornata la soddisfazione è la stessa, sicuramente continuerò e magari con l’esperienza mi verrà più naturale anche lo “scalare armata”.