Oceano Irrazionale, val di Mello

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Fuori grandina. L’abbiamo presa per un’ora e mezza, scendendo dai Magnaghi, e ora siamo davanti a una birra e 4 conoscenti incontrati al Forno. E’ la prima volta che mi lego con Luigi e siamo andati su Gasomania e Vitali… un bel giro interrotto dal maltempo. Mi racconta la sua storia e si arriva alla val di Mello, che io sogno ma che non ho ancora avuto il coraggio di visitare. E dalla storia si passa ai sogni…. per lui tornare, per me andare. E una frase, così diretta, inaspettata, assurda, irrazionale: Ocenao, vorrei tornare. Sì con te la farei. Non ci credo, ma figurati, io….
Ma dopo meno di un mese la valle la visito davvero, in modo ardito e irrazionale per una che il granito non l’ha mai conosciuto sul serio, ed è la volta di Kundaluna. E quella frase rimane lì, fino a che, dopo Polimagò, se ne riparla ed è deciso: sì bisogna andare entro l’anno al Precipizio degli Asteroidi.

Due fessure ti sparano dritto verso l’alto; poi si aprono in un oceano tempestoso di onde di granito dove, all’orizzonte, è lo spazio celeste. Un gioco d’incastro, di grandi spazi e di vasti orizzonti. Un viaggio indimenticabile.

Un viaggio indimenticabile lo è stata per me quest’estate densa.
Sono contenta, è stato un concentrato molto denso, forse irripetibile…
La via, so che è sopra le mie possibilità, non ho velleità di tirare i tiri centrali, ma per la cordata ha un senso tutto questo, in ogni caso so che me la caverò senza gravare troppo sui tempi, sono allenata anche se mentalmente sono un po’ stanca da questa stagione.
Il week end scorso è andato buco per il meteo, ora non è ottimo ma ci basta, ce lo facciamo bastare.

Venerdi dopo il lavoro parto per Lecco, solita strada, musica, pensieri vari. Recuperiamo Giacco, (saremo raggiunti dal suo socio l’indomani) piadina birra e chiacchere, non si parla di grado o di vie, ma come al solito di storie e racconti, si piglia in giro Luigi (come al solito), si parte. Sosta da Monica per piadina e birra e saliamo in valle al Chevrolet Grand Hotel, suite di primordine. La mattina arriva G. l’amico di Giacco, e si parte per il noto avvicinamento ostico.
Un’ora e mezza e siamo all’attacco, preparativi vari e alle 9 circa si parte. Luigi e io, e a seguire Giacco e G.
Uniamo i primi 2 tiri e ci si para davanti lo stupendo terzo tiro, la prima fessura. La seconda, più dura e più fisica, mi porta a capire che la val di Mello è anche impegno fisico!

E ci siamo. La tromba. Luigi è carico, è in gran forma e aspettava questo momento da tempo, lo capisco ora che sta partendo.
Ecco ci siamo… macchè “paura del confronto” (cit.), vai vai
Poi gli sbuffi di fatica arrivano a 30 m di distanza fino a me, ma tutto ok, con calma e senza intoppi
Nel cuore della tromba, con la gamba sx incastrata (scoprirò a mie spese che è l’unico modo per passare!)
Da parte mia, mai mi era capitato in una via di sentire che non avevo le forze sufficienti…. qui ho sentito prima le gambe, sulle fessure, e poi le braccia, che poco a poco mi dicevano che erano al limite. Ho faticato, sbuffato, fatto un rest e preso a pugni la tromba, che poi me l’ha restituita facendomi penare per farmi incastrare la gamba… da questo tiro esco veramente provata…. in sosta in grotta mi lascio veramente andare

Un ultimo tiro breve, e siamo fuori dalla sezione dura. E ci accoglie un panorama meraviglioso!! I successivi tiri sono divertenti e più facili, vado io, dopo le fatiche fisiche ho voglia di tirare qualche tiro divertendomi. L’ultima parte la saliamo in conserva, sono 150 m di zolle e placchette facili che sembrano senza fine.

Alle 14:45 siamo seduti comodi in vetta. finalmente! Ce la prendiamo comoda, aspettiamo i nostri amici che sono rimasti indietro sulla tromba. Non vedendoli arrivare decidiamo di iniziare a scendere, visto che le doppie sono parallele ad Oceano. Li vediamo salire gli ultimi facili metri e siamo tranquilli. Le doppie sono infinite ma filano via veloci, in 2 ore siamo alla base di Piedi di Piombo. Si alza la nebbia, teliamo via veloci al Gatto Rosso….
Ancora una birra… altri discorsi, altri racconti, altri sogni o programmi. già, ma ora che le grandi classiche della Valle sono fatte… (io non le considero proprio fatte ma facciamo finta)… eh ora, l’anno prossimo che si fa in valle. Perchè una cordata ha sempre obiettivi, sogni, miti, storie… beh.. mi guarda, meno epico del 19 giugno (beh l’occhio è anche stanchetto) e mi dice: ah però, scendendoci in doppia “anche per oggi non si vola” sembra proprio bellla, guardiamo la relazione!!