Piz Ciavazes – Via Giovanni Paolo II

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Abbiamo salito la Messner alla Seconda Torre del Sella e ora ci sentiamo un po’ vacanzieri, in questa due giorni che ci siamo regalati per avere proprio solo un assaggio delle dolomiti che vorremmo, che abbiamo vissuto, che vorremmo continuare a vivere.
Abbiamo entrambi tanti vissuti e tanti sogni, qui.
Che tiriamo fuori davanti ad una pizza al take away in centro a Canazei, mimetizzati tra i turisti, viviamo un po’ in disparte l’esperienza ludica di un paese di villeggiatura.
Un occhio alle previsioni ci conferma che l’indomani è meglio sgambettare e non trovarsi in posti incasinati dalle 13 in poi.
Sistemiamo la nostra tenda in una piazzola picnic da gran signori appena dopo il Lupo Bianco, dove un letto di aghi di pino in 10 mq perfettamente piani consente un comodissimo riposo. 4 stelle, e volendo pochi metri sotto ci sarebbe anche l’idromassaggio gratis. A fianco a noi dei ragazzi polacchi se la ridono e se la bevono.
Ore 3,30. temporale.
Ore 7,00 sveglia.
I nostri vicini polacchi hanno già sbaraccato, beata gioventù. Noi sbaracchiamo e aspettiamo che alle 8 apra il bar a Pian Schiavaneis per un caffè, dopo che il tipo in livrea del Lupo Bianco ci ha, con garbo, mandati a cagare.

Cielo a pecorelle, previsioni di acqua dall’ora di pranzo.
Indi, via di ripiego.
Sarà un ripiego di lusso, come poi lo definiremo. Scegliamo la via Giovanni Paolo II al Ciavazes, vecchia via artif. di De Francesch, richiodata da Bernard pochi anni fa, attacca in una zona di monotiri. Difficoltà max 6c.
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Il mio terreno. Esposizione sud, roccia del tipo che conosco, spit. Parete solare.
Parto io, non so se faccio il tiro giusto, spit su questa parete ce ne sono ovunque… comunque salgo appena a dx di una bella fessura, circa 30 metri. Poi Sandro dovrebbe fare un tiro di difficoltà analoghe ma più corto mentre invece si trova a salire circa 50 m su terreno più facile rispetto al mio tiro. boh….
Comunque, questa la
http://www.albertodegiuli.com/2009/10/arrampicare-al-piz-ciavazes-giovanni-paolo-ii/ che ha ripreso e riattrezzato la via.

Esposizione sud, spit. Non vicini, ma spit.
SI, ora mi ritrovo.
Per la prima volta mi trovo “in mezzo alla cartolina” delle dolomiti e scalo con una rilassatezza da bar… mai salita una via sportiva da queste parti. Beh, devo dire che è divertente! sei in un bel posto e in più te la godi. Certo, penso ai V+ di ieri, che sono i 5b di oggi, ieri facevo fatica da seconda, oggi quasi ci cammino da prima. La valutazione di una via, per quanto mi riguarda, prescinde quasi del tutto dalle difficoltà dichiarate, mente ha tantissimo a che vedere con l’apritore, con il periodo (e con l’attrezzatura), con la parete, con l’ambiente in generale.
Questa qui è proprio una via da fidanzate.

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E siccome Sandro ieri ha avuto il regalo (eh vabbè diciamo così, c’avevo paura) di salire lui tutto da primo, oggi… tocca a me il bellissimo tiro di 6c. Tecnico e divertente, i runout non mi danno noia. Finisco a malincuore il tiro, recupero e faccio notare che ieri, però, io ho fatto un regalo e ora vorrei anche io un regalo. Il tiro dopo sembra molto bello, 6b+. Dai Sa…… eh. non fare l’ingordo. Faccio gli occhi da triglia.
Bene, tiro molto divertente seppure delicato (lamette e tacchette un po’ cedevoli, siate delicati se non volete che il divertimento finisca in peggio). Tirare e appoggiarsi con molta cautela e cercare la linea tra la roccia più sana. Tiro molto molto bello.
Arriviamo al dunque. Passo singolo di 6c che tocca ancora a me. Se sbaglio volo sulla sosta (vabbè non è come ieri, qui ci sono gli spit), ma temo per le mie caviglie. Provo a dx e a sx, prese bruttine e appoggi anche peggiori. Staffo per rinviare la prima protezione. Consigliato un friend rosso (1 bd) per proteggere la fessura successiva da cui un passo molto faticoso permette di uscire. Si esce anche senza friend, ma la protezione permette di risparmiare qualche grammo di ansia….

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Fine delle difficoltà, roccette, attriti, e via, siamo sulla cengia.
Insieme a noi arriva una cordata dalla Rampa Del Torso, una quanità di cordate sono invece sulla Micheluzzi, altri su una via dura a sx della Del Torso…. la parete di certo non brulica di gente, ma qualcuno c’è e noi siamo più che contenti di essere tra i primi ad uscire (i primi insieme alla cordata della Del Torso). Senza perdere tempo ci avviamo per l’amena passeggiata sulla cengia dei Camosci, bella, aerea… e che siamo contenti di fare ancora sotto il sole. Una cordata è inchiodata sul passo di 6c, li guardiamo, non passano e forse tirano lo spit (come me). Scendiamo alla macchina, guardiamo la parete e un’altra cordata è anch’essa alle prese con il passo di 6c, che a questo punto… mah, ho qualche dubbio sulla gradazione. Anche il tizio tira o staffa e va su.
Sotto un cielo plumbeo e vento teso, noi ci rannicchiamo sotto la tettoia della casetta al terzo tornante, dove rinfreschiamo un paio di birre sotto l’acqua corrente, brindiamo a questo meraviglioso week end, stretta di mano da veri alpinisti, bella via complimenti, e poi giù, con la voglia di tornare al più presto.

Una risposta a “Piz Ciavazes – Via Giovanni Paolo II”

  1. Ciao Eva.
    Bel racconto, complimenti…

    😀

    Linko la rel. tecnica già caricata su Corno di Cavento, così mi risparmio qualche minuto di digitazione:
    Corno di Cavento

    Magie del web…

    🙂

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