Pizzocolo, parete NE – via Facile a dirsi

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Notizia della settimana su Facebook… Ivan Maghella e Marco Gnaccarini hanno terminato la via nuova sulla NE del Pizzocolo cui sapevo che stavano lavorando. Si trova appena a destra della 40° CAI Bozzolo già percorsa da Vyger Ralf e me a inizio giugno.

Il week end si prospetta meraviglioso, in un allenamento pomeridiano a Mazzano sentiamo parlare di Marmolada… ma ora tocca pensare a gite monogiornata, non posso neanche fare tardi questa domenica. E allora… una su una via nuova, magari chissà, prima ripetizione della nuova via di Ivan e Marco.

Sappiamo che la via è attrezzata a fix, catene alle soste. Nel dubbio su “quanti” spit ci portiamo anche i friend, sull’altra via ci erano serviti. Sappiamo la sequenza dei tiri, e che secondo la solita procedura di cordata stavolta mi toccano quelli più duri…

Ci mettiamo in marcia sul faticoso avvicinamento alle 8 in punto, entrando con perfetto tempismo nella valle delle Camerate che solo mezz’ora dopo chiuderà alle auto per la gara di bici-corsa che parte da Archesane. Sentiero faticoso nel bosco, lo ricordavo molto, molto rustico, ma i nostri amici apritori quest’estate con i loro numerosi passaggi e un bel lavoro di pulizia l’hanno reso molto più agevole. Comunque si suda parecchio: una bella salita qui è consigliata a chi vuole smaltire i liquidi in eccesso…
Ore 9:15 Vyger attacca il primo lungo tiro, con il sole che arriva di taglio e si prepara ad andare dietro la parete.

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Tocca a me la placca che sul disegno è data come stupenda, 6b+. Parto concentrata, il tiro è piuttosto continuo, molla solo verso la fine. 30 metri di roccia bellissima, arrampicata tecnica con un passaggio piuttosto faticoso per superare un piccolo strapiombo. I tiri che piacciono a me.
Tolgo le scarpe in sosta e mi rilasso, sono all’ombra e arriva una leggera brezza dal lago alla mia sinistra, che luccica ed è cosparso di barchette a vela.

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Sequenza di 3 tiri di 6a/6a+. Il secondo, quello che tocca a me, traversa lungamente a destra, attenzione all’erba presente e alla roccia, non tutto è buono da tirare. Poi si torna verso sinistra, ma l’ultimo chiodo rinviato crea davvero troppo attrito e sosto su un albero a 3-4 metri dalla sosta. Da qui si può comunque partire, rinviare allungando molto la sosta e proseguire.

CIMG2398Indugio un po’ prima di partire per il tiro chiave. 6c+. Speravo che fosse un’altra bella placca come il secondo tiro, invece il chiave è una fessura strapiombante. Guardandola da sotto mi dico che vado a provarla, ma so già che molto probabilmente la sbaglierò. Indugio un po’ facendo finta di guardarmi intorno, poi oh… parto per il viaggio di 40 metri che mi aspetta sopra la testa. Prima parte del tiro un po’ fisica ma agevole, mi viene in mente una cosa e scalando dico a Vyger, ricordati che poi ti racconto quella cosa lì. Segue passaggio sprotetto con erba sotto i piedi e roccia non bella… concentrazione. Non è difficile ma non bisogna sbagliare, sarebbe un discreto voletto. Quando arrivo sotto la fessura scendo a togliere le corde da un rinvio che fa troppo attrito. Scendo scalando, faccio la purista, risalgo, cerco il modo di passare, ma non capisco come procedere, torno giù, riprovo. Niet. Finita la resistenza. Proprio difficile da impostare. Azzerando metto un friend, mi ci tengo per rinviare il fix e provo la sequenza, stessa cosa per il fix sopra, meno difficile, ma mi sento sbilanciata e per come sono messa ho paura di volare a testa in giù sulla corda. Finita la fessura su ottime prese, segue altra sequenza difficile poco sotto la sosta. Uff… bel viaggetto.
Vyger passa in libera subito, eh… bastava mettersi in Dulfer e tirare, tric trac e via. Certo, come fare 32 trazioni di seguito, chi non le fa?
Penultimo tiro. Questo “simpatico” 6a+ presenta un boulder che troviamo molto duro. Un singolo obbligato per superare una pancia liscia. Vyger traffica un po’ e poi passa, io se spingo con le spalle sento una lussazione incipiente, se spacco con le gambe in bocca non riesco a spingere… uffa, sono troppo piccola. Tirata di rinvio, se no, famo notte. tanto ormai la libera è andata.
Ultimo tiro sulla carta 6b+, sicuramente più facile del secondo tiro, anche più breve.
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Quando Vyger arriva vuole fare merenda e guardarsi in giro, ci spostiamo sul terrazzino sopra, effettivamente vale la pena fermarsi un attimo, è un bel posto. Da una parte abbiamo la vista sulla cima del Pizzocolo, dall’altra il lago con le barchette, “quelli là che si divertono tranquilli”.

A noi aspettano le doppie (un po’ laboriose nella parte centrale per evitare incastri di corda, seguire bene lo schema). Poi la discesa, che mano a mano diventa più agevole. Siamo di quelli che si stringono la mano alla macchina, non in cima.
Pronti per buttarci sulla gardesana, che nonostante sia pieno pomeriggio è sempre comunque necessariamente trafficata e lenta. Ma non erano tutti sulle barchette in mezzo al lago???