Predore, settore vecchio – una sorpresa!

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Quarto week end di brutto tempo consecutivo…. se i primi due mi sono arresa a scalare in palestra, ora sono motivata a cercare il modo di andare fuori, non posso sopportare l’idea che sia già inverno, i mesi freddi devono ancora arrivare, e un modo per passare una giornata ad arrampicare all’aperto ci deve essere!
La scorsa domenica ho convinto qualche irriducibile come me a tornare a Villa d’Almè, dove abbiamo scalato tutto il giorno sotto gli strapiombi, mentre a 5 metri da noi diluviava. Eravamo tutti contenti.

La settimana di brutto tempo mette tristezza. Tutti o quasi vanno a Finale e mi organizzo per andarci anche io. Sabato le previsioni sembrano migliorare e nella mia ormai consueta tappa in palestra mentre torno dal lavoro per sentire i programmi, mi metto d’accordo con Chiara e Jerry: domani Cividate. Noi tre più Claudio. che però gufa da un sms: se domani danno coperto io vado in palestra. w la positività.
La mattina è coperto. Alè. Jerry molla il colpo pure lui. Restiamo io e Chiara, ci sentiamo, siamo indecise. Cividate è fuori discussione, mi spiace molto non tornare in questo posto a me caro, ma ne tiro fuori un altro: andiamo a Predore! Detto fatto. Cecco ceh è già là con il corso ci dice che vale la pena tentare. Tentiamo.
Da Finale mi arrivano messaggi che là si scala in maglietta, noi siamo sotto un cielo plumbeo ma asciutto. Troviamo Cecco con i corsisti al settore vecchio, decidiamo di fermarci lì e fare qualche tiro, poi vediamo se spostarci al settore alto. Un corso di speleologia è alle prese con una lezione sulle manovre, anzi no: mezzo corso è impegnato con questo, l’altra metà a preparare salamelle appena sotto di noi, spianata di bottiglie e di carne, nuvole di fumo…. soprassediamo.

Iniziamo a scalare, un tiro scorbutico in fessura ci mette alla prova. Unto e scorbutico.
Poi Rossana, la classicona del settore vecchio. Scendendo dal primo tiro abbiamo piazzato i rinvii su un tiro che sembra molto bello, L’attimo fuggente, 7a. L’attimo fuggente è forse il mio film preferito, questo tiro in placca verticale molto tecnico mi è simpatico.
Lo guardiamo dal basso e capiamo che dal secondo al terzo rinvio sarà difficile capire da che parte andare e sarà una bella lotta con la forza di gravità. Va Chiara. Niente segni di magnesite, si deve districare in questo rebus di buchetti incomprensibili… vola tra il secondo e terzo rinvio. Riprende subito giusta, continua, studia e si ferma in uscita su una presa buona, non so come faccia a tenersi per così tanto tempo, io avrei già detto “blocca” almeno 2 volte!!! Invece continua fino in cima. Peccato per il volo, sarà al prossimo giro. Tocca a me, Cecco si stacca dai corsisti ed entrambi mi invitano a crederci, ma io non ci credo per niente.
In previsione di starci un bel po’ di tempo calzo le scarpette più comode che ho portato, le mie fide Vapor, comprate per le vie. Parto e vado. Forse ha ragione il Frigio quando mi dice che sui tiri duri cambio marcia: sento buone sensazioni, equilibrio, il fisico mobile e sciolto…. passo il punto dove Chiara era volata, certo i segni di magnesite sui buchi aiutano un po’. Sento Cecco che mi dice “dai continua a scalare!”. Continuo. Buco per le dita, sistemo, piede alto, lo carico. Concentrata su quello che sto facendo anzichè stare a fare i calcoli di quello che potrebbe succedere se volassi, calcoli che mi hanno sempre frenata parecchio.
Questa via è stupenda… basta stare su. I piedi. Amo le mie Vapor, grandine ma adatte davvero a tutto. Arrivo quasi alla fine, la via si impenna e le prese sono grosse, ma untissime. Ultima rinviata, prima riposo, penso, posiziono bene i piedi. Rinvio, da qui ancora 2 metri alla catena, su prese ottime, molto facile. Da sotto sento “brava”, ma mente faccio un passo in tranquillità scivola un piede…. la mano tiene saldamente la presa, orgoglio salvo! Ed è finita.
A sorpresa, inaspettato e nemmeno tanto deisiderato è arrivato. 7a flash. terzo 7a di quest’anno (uno lavorato, uno a vista e questo, flash) che a livello sportivo ha superato di gran lunga le mie aspettative (mi sarei accontentata di chiudere un 6c in giornata).
E chi se l’aspettava….

Poi tocca a Chiara, ora più decisa, e lo chiude anche lei. Ma per lei non è affatto una novità, è la mia socia forte, quella che guardo sempre perchè sembra non aver mai paura di nulla. Giovane e brava. Determinatissima, ambiziosa come una giovane sportiva è giusto che sia, ma non è da tutti. Sono contenta di aver passato questa giornata con lei, spero che ce ne saranno altre.