Presolana Centrale – Spigolando


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Ci sono posti, anche vicini, dove capita di pensare spesso di andare a scalare, poi una ragione o l’altra ti allontanano sempre per portarti su altre mete…. per me la Presolana è così da un paio di anni: dopo lo Spigolo Longo a ottobre 2008 non ci ero più tornata, giudicando anche che tutte le altre vie erano per me troppo dure.
Ma quest’anno ci voglio assolutamente andare, e non voglio aspettare l’estate, quando tipicamente la parete viene avvolta da fredde nebbie, mentre in primavera l’aria tersa e il sole possono ben scaldare la parete.

Nonostante sabato siamo andati sulla Gamma2 e si è fatto come previsto abbastanza tardi… no adesso si va, basta rimandare ancora!!! (anche se per un attimo ho pensato ma chi me lo fa fare, domani si dorme e poi qualche tiro in falesia!!). Ma Andrea ha voglia di vedere montagne e il suo entusiasmo mi contagia.
Già dal parcheggio si vede il bellissimo spigolo Sud della Presolana Centrale, ma ci separano 800 m di dislivello belli faticosi. I 40 minuti di passeggiata fino alla Baita Cassinelli mi fanno passare un po’ il sonno, poi inizia il faticoso sentiero ripido e ghiaioso, infine un paio di piccoli passaggi su neve, sotto la parete. Qui vedo 2 persone sul primo tiro di Echi Verticali, sento un “Vitto, molllaaaaaa”, la voce è inconfondibile, è il Lorenz! Ma pensa te. Lo chiamo e ci salutiamo.

Arrivo sotto l’attacco e mi prende male…. placca strapiombante, quell’inclinazione leggera che odio perchè la trovo tremendamente faticosa. I buchi promessi dalla relazione ci sono, ma non sono tutti buoni e perdendo tempo a cercarne uno decente sento l’avambraccio che chiede pietà. Azz…. duro per essere 6a+!!!! Intanto una cordata di ragazzi di Bergamo attacca Echi e sarà bello fare tutti i tiri in parallelo scambiandosi le impressioni. Io mi do da fare per uscire da questo tiro, finalmente si fa più facile negli ultimi metri e arrivo in sosta.
Poi segue un tiro più semplice, ma la spittatura ti porta sempre a fare passaggi ben più duri, bisogna capire l’antifona perchè in realtà basta spostarsi di un metro e allora effettivamente diventa 5c come da relazione. Strana cosa, mi lascerà perplessa per tutta la via… ma la roccia è talmente bella che non posso dire nulla, effettivamente la scalata è sempre abbastanza atletica e molto di soddisfazione, l’ambiente circostante ancora innevato è magnifico…..

Anche Andrea fatica, ma arriva in sosta e sorride, anche lui affascinato da questa giornata stupenda.
Poco alla volta arriviamo sotto l’ultimo tiro, dove siamo raggiunti dal forumista Giudirel con la figlia diciassettenne. Sopra di me sta il penultimo tiro della Longo, con i chiodi. Cerco un po’ e trovo il mio tiro che sale diagonalmente sulla destra, con un bello strapiombo. Prendo quello, è duro ma le prese ci sono, stesso grado del primo ma ora va molto meglio. Un altro passaggio dalla chiodatura strana, e poi in sosta. Ho fatto solo 6 tiri per circa 200 m e ho gli avambracci doloranti!

Poi con 4 calate belle dritte veniamo depositati alla base, tempo di sistemare il materiale e mi sento un po’ svuotata, mi rendo conto che oggi ho proprio dato!! (ogni tanto in parete pensavo che avevo fatto meno fatica sulla Savini!!!). Comunque bella giornata, ne valeva davvero la pena, con il sole che ci ha accompagnati tutto il giorno, panorama mozzafiato…..