Torre Stabeler – Diedro Fehrmann


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Dopo la notte al Re Alberto, ci svegliamo con tutta calma (beh neanche tanto, alle 7 sono tutti in movimento e ci alziamo anche noi). Colazione e sguardo alle relazioni. Io vorrei salire lo spigolo Piaz alla Delago, via tranquilla ma bellissima, credo la più famosa e ripetuta delle torri. Infatti è piena di gente.
Allora ne scegliamo un’altra, altra classica e altra bella (forse meno romantica, più “gnucca”): la Fehrmann alla torre Stabeler. Lasciamo un po’ di roba inutile al rifugio e ci avviamo, litighiamo sulla porzione di zoccolo da seguire, Andrea sempre testardo, lo costringo a fare una sosta quando sono convinta che ci troviamo 10 metri sopra l’attacco. Oh. (piccole discussioni di famiglia…).
Visto che le donne hanno sempre ragione, eccomi dopo 5 minuti alla prima sosta 🙂
Sale lui, poi io sul primo vero tiro in diedro. Qualche bel passo, tiro facile. Siamo alla base del tiro più impegnativo, sulla carta IV+, lo guardo e mi sembra non banale. Chiedo ad Andrea il permesso di andare, me lo concede, tutto sommato contento. Parte in fessura strapiombante. IV+.
Continua verticale su prese non proprio generose, vabbè qui l’apritore o i ripetitori sono stati generosi e trovo 3 chiodi. Poi parete, fessura e altra parete che chiude il diedro, niente protezioni. Deglutisco e mi convinco che non ho molte alternative. Con calma, delicatezza e più tecnica che forza si sale, metto un bel dado nella fessura tra le due pareti e arrivo su. IV+. mah.
Andrea fatica, e vedo che fatica anche il tedesco dietro di noi….
Viste le cose non salgo la variante Vinatzer che ha un’aria minacciosa, ma Andrea fa l’aggiro originale e sosta poco sopra. Ultimo tiro, toccherebbe ancora a lui ma mi dice no no, va… vai. Vado, chiodo nuovo sulla parete che evita il primo tratto del diedro su ottima roccia. Poi si entra nel fondo del diedro camino, e si sbuca in cima.
Mi trovo faccia a faccia con un tizio che mi saluta… è Vecchiobonfo (di cui non so il nome vero), che è qui con Giorgio Climbalone e stanno salendo dalla normale.

Insomma ma quanta gente ho incontrato in questo week end??

Ci troviamo insieme in vetta, stretta di mano e qualche chiacchera, fa davvero freddo oggi, e scendiamo subito per le doppie. Rapidamente arriviamo al rifugio, rifacciamo gli zaini e scendiamo al Vajolet, sul sentiero scopro di non riuscire a camminare in modo decente, sono stanca forse, ho l’equilibrio e la precisione di una nonna… insomma finalmente guadagnamo un panino e una birra, intanto arrivano nuovamente Ceciuzz e compagni dalla Punta Emma. Salutiamo amici e pareti, scendiamo senza dilungarci vista la strada che ci aspetta.
Un saluto alla parete est del Catinaccio, oggi scura di nubi….