Campanile Basso: Fehrmann+Preuss

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Finalmente è ora di andare in dolomiti! Non sto più nella pelle…
Il week end però si trasforma in una inaspettata lotta con l’alpe per me, venuta in amicizia disarmata al Brentei sabato mattina…. andiamo con ordine.
Ci sentiamo con Iaia e i Sass Baloss che passano 3 giorni al Brentei per arrampicare. Luigi ha un week end libero e gli propongo la cosa.
Io propongo il Campanile Basso per un giorno, visto che è un mio sogno da tempo, lui rilancia con una Detassis al torrione Comici (tra Campanile Alto e Basso) per sabato, impegnativa e poco nota. L’evento merita una nota, dato che per me si tratta della prma via “seria” dolomitica, per lui il ritorno alle dolomiti dopo tanti anni, è molto emozionato.

In pianura è ancora un week end caldissimo, ma per noi non sarà assolutamente così. Al Brentei WillBaloss (Matteo) rimane a riposare mentre Luca e Iaia andranno sulla Graffer al Basso, lo salutiamo e partiamo a cercare il nostro torrione Comici, piuttosto sconosciuto e denigrato per altre vie più classiche nella zona. Alla base la situazione si presenta abbastanza tetra e severa, decisamente imponente. Benvenuti in dolomiti!!!

Luigi attacca il tiro, e io rimpiango di non avere un casco a tese larghe per la robetta che vien giù dalla parete.
Via poco ripetuta, nessun segno all’attacco… lo schizzo però appare chiaro e le 10 righe della relazione del Buscaini coincidono…. mah. Dopo un po’ sento il solito “Molla tutto”, mollo tutto ma un sasso deve aver capito che la cosa era rivolta a lui, e mi centra un braccio altezza gomito. Per me la giornata finisce qui…. sconfitta 1-0 per l’Alpe. Mi sento svenire dal male, prendo un po’ di neve e me la meto in faccia mentre mi sdraio. Luigi non mi sente a causa della larga cengia che abbatte ogni suono, ma capisce che qualcosa non va e torna giù.

Scena pietosa, io bianca come un cencio, mi è venuto un freddo che dal tremare facico muovere i moschettoni all’imbrago, il generoso capocordata si impietosisce, io vorrei dirgli che non fa niente risaliamo dalla cengia: abbiamo capito che quello non era il primo tiro ma lo zoccolo da aggirare, e l’attacco era là sopra. Prendo in mano lo zaino ma la mano non si chiude a dovere.

Scatta il piano B: BIRRA al Brentei.

Pomeriggio in compagnia di Matteo a e rievocare aneddoti dell’arrampicata lecchese, poi arrivano Luca e Iaia dalla Graffer. Passiamo una serata divertentissima al rifugio, in compagnia di una combriccola austriaca, e si va alla sfida di canzoni…. alle 22 tutti a nanna.

Di notte si scatenano gli elementi, la mattina ci accoglie serena, gelida e ventosa. Ormai la sera si è deciso: al posto che Normale+Fox, si fa Fehrmann+Preuss. La relazione, è a casa, ma “tanto si capisce tanto è IV+”.
Un freddo polare ci fa compagnia per tutta la salita, io faccio coonscenza con il IV+ dolomitico, al freddo gelido, e vista l’aria che tira salgo da gregaria, meglio andar via veloci e io perderei tempo a proteggere e guardarmi in giro.

Comunque la via è stupenda, quasi tutta in diedro tranne gli ultimi 2 tiri. Unendone alcuni, ne sono venuti fuori 9 della media di 40 metri, fino allo Stradone. Con l’aria di due senzatetto, ci fermiamo un po’ sullo Stradone Provinciale a prender fiato e mangiare qualcosa (stavolta abbiamo lo zaino!). Poi, al primo incrocio a destra, sempre dritto e arriviamo all’attacco della Preuss.
La Preuss è fantastica, in parete aperta, stupendo il traversino su tacche, da non credere che sia stato salito in libera (slegato!!!) da Preuss! Quasi mi vergogno di sentire un po’ di stanchezza… Concludiamo la via in 3 tiri e, come siamo stati soli per tutta la salita, anche la vetta è tutta per noi, lasciandoci sotto chiassosi escursionisti sulle Bocchette centrali.
In vetta c’è solo il silenzio interrotto dal vento, nubi e chiazze di azzurro. Vale la pena restarci un po’, non correre subito giù come al solito. Lasciamo anche un messaggio sul libro di vetta, cosa che non faccio mai.
Il mio primo Campanile Basso… epico, freddo, non molto accogliente, ma sono quasi commossa.
Sono quasi le 18 quando arriviamo al Brentei. Non c’è più quasi nessuno, e anche il Brentei diventa un posto bello dove stare, senza la solita folla rumorosa. Alla luce dorata del tardo pomeriggio, mangiamo un panino e scendiamo… a cacciarci nelle tremende code per la pianura….