Gasomania al Sigaro e Vitali TMM

Sigaro
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Quante volte dal 2004 ad oggi ho guardato la sagoma del Sigaro, da qualsiasi angolatura. Ma per un motivo o per l’altro non ci sono mai salita, eppure ormai qualche via in Grignetta l’ho fatta, anzi la posso considerare un po’ la mia montagna di casa, le sono molto affezionata.

Da qualche settimana sono in contatto con Slowrun per fare una via insieme un giorno, poi vari impegni l’hanno impedito, ma un bel giorno mi chiama e mi chiede se sono libera di sabato. Le previsioni sono a dir poco scoraggianti, io dovrei anche andare al matrimonio di un collega….. ma sto cercando di uscire da un periodo difficile e mi dico, massì andiamo… chissenefrega del matrimonio (odio i matrimoni, soprattutto tutto quel che ci sta intorno) e del tempo, beh questo meno chissenefrega, ma al limite si farà qualcosa di breve.

L’mp di Luigi del giorno prima propone un programma bello intenso: Gasomania al Sigaro, Vitali al Magnaghi Meridionale, Butta al Magnaghi Centrale e Lecco al Settentrionale…. la fiera del VII grado… accetto sapendo che con la sua esperienza mi saprà senz’altro parancare al bisogno, ma anche sapendo di fare una gran figura di m….

Arrivo a Lecco sotto un cielo plumbeo, nubi cariche di qualsiasi cosa. Timidamente provo a proporre una via al Medale: vicino, accesso rapido, basta la mattina. Ma ancora non conosco l’ottimismo irrazionale dello Slow…. “ma no dai, vedrai che tiene, su, conosco bene i miei posti!! Dai dai che in un’oretta siamo all’attacco, poi si vede lì”. Beh cosa vuoi dirgli…

Arranco per tenere dietro al passo dell’ex trailrunner, maratoneta ecc ecc ed in effetti in un’oretta siamo all’attacco. “Oh… senza zaino eh, tanto lasciamo tutto qui, tanto ci si ripassa”. Io ero abituata a uno stile molto più caiano ma va bene. Guardo perplessa l’attacco in una specie di camino tetro, guardo con preoccupazione i due fix a distanza siderale (soprattutto il primo è a 10 m da terra), guarlo Slow che si cambia le scarpe tranquillo e penso bon, fatti suoi. Tanto ‘sto qui è forte…  Io in qualche modo salirò.

Sale il primo tiro di Gasomania abbastanza tranquillo, anzi a vederlo sembra quasi facile. Quando tocca a me invece non lo sembra più, mi scappa tutto di mano (è bagnato), non capisco come usare la fessura svasa, ho freddo alle mani…. vabbè dopo un’intensa lotta arrivo in sosta e ho la bollita alle mani. Ora tocca a me. Ho l’onore di salire in alternato su Gasomania (grazie.. i tiri sono VII, VI-, VII, IV). Per l’evento spunta anche un’occhiata di sole che ci accompagnerà fino alla croce rossa caratteristica del Sigaro. Per rimettermi dalla vergogna della fatica che ho fatto scalo benissimo. Il secondo tiro è in realtà più facile di VI-, molto carino e molto poco protetto.

Il terzo tiro è davvero entusiasmante, e anche duro. Passato questo resta il divertente tiro di IV+ e siamo in vetta. Esigo una foto di vetta visto che per me è la prima volta sul sigaro e la cosa merita un ricordo.

CI caliamo poi con spettacolare calata, e attacchiamo la Vitali. Primo tiro non si sa il grado (viaggiare con le relazioni in tasca è una cosa troppo scontata….. beh poi a casa saprò che era VI, il mio primo VI in grigna!) comunque tocca a me perchè il secondo e ultimo tiro è VII. Un bel tetro camino mi aspetta. Ci metto le mani, mi giro verso lo Slow e dico: mah. è tutto svaso…. salgo circospetta pensando che prima o poi gli svasi lasceranno il posto alle solite belle prese nette della Grigna… ma questo avviene dopo una bella 20ina di metri sulle uova di questo diedro-camino scuro e in ombra. Una bella traversata esposta mi porta in sosta. Segue il tiro di VII, più facile però dei tiri di Gasomania (il grado è effettivamente un’opinione). Percorro io gli ultimi 40 m di cresta fino alla ben conosciuta vetta del torrione.

Non si sa che fare, il cielo si è richiuso.

Luigi propone di scendere, fare il traversino al II Magnaghi, portarci in traversata alla base del Terzo e salire la Lecco. A me il giro sembra troppo lungo e propongo (senza sapere dove attacchi la Butta) di scendere in doppia alla base e vedere il da farsi, nel caso saliamo la Butta. Insomma oggi che sono legata a un settimogradista tanto vale….

Sorvoliamo sul metodo Slow per le doppie…. deposito i piedi alla base del torrione e… toc… qualcosa sul casco toc toc toc non sono sassi ma è grandine. Tempismo perfetto. Nella sfiga calcolata di una giornata instabile, quanto meno fa brutto quando siamo fuori da qualsiasi via e non ci sono problemi per il rientro. Di corsa scendiamo verso l’intaglio, Slowrun più di corsa di me e si offre cavallerescamente volontario per andare a recuperare gli zaini poco più a monte nel Porta. Grandina a catinelle. Non ho mai amato la cresta Cermenati come oggi, non l’ho mai percorsa in così poco tempo in discesa. Il cavaliere incappucciato e fradicio si scusa… è dispiaciuto per la brutta piega del tempo, io ostento sicurezza alpinistica: beh ma che vuoi che sia secondo te non l’ho mai presa?? sì… penso… però almeno non l’avevo cercata! Ma mi viene solo da ridere… Arriviamo alla macchina fradici fino alle ossa, con poco o nulla per cambiarci. Ho un paio di pantaloni prettamente estivi e metto quelli, che però si bagnano sfiorando la corda. Ma alla solita birretta e pizza del Forno non si può rinunciare! E’ il luogo dei racconti, dei sogni, degli incontri.

E infatti…. questa salita è stata un vero e propiro battesimo!