BAM! Brescia Art Marathon 2023

Quante cose sono successe nelle ultime settimane…. ma facendo un rapido riassunto gli eventi principali sono stati due:

uno: la cancellazione della mia gara. Il Challenge Montpellier è stato annullato per mancanza dei permessi stradali sul percorso bike

due: passata l’arrabbiatura, passati i primi giorni, mi si è parata davanti un’idea per ritrovare motivazione: partecipare di nuovo alla BAM, la maratona di Brescia, il 12 marzo.

Per quanto mi riguarda l’idea era abbastanza folle, dato che ormai era tardi per inserire un lungo qualificato, e la mia preparazione si era interrotta con una corsa di 28 km e un combinato piuttosto intenso di 3h di bici e 23 km di corsa. Ma quando Davide mi lancia il sasso decido di fidarmi come sempre di lui, perché sembra conoscere il mio fisico meglio di me. Inoltre la parola “maratona” genera sempre in me pensieri belli, voglia di correre. Quindi detto fatto, mi iscrivo.

Pettorale n. 1

Mi arriva la mail da Loretta, l’organizzatrice, la mente e il cuore della BAM. Mi ha assegnato il pettorale n. 1, in quanto vincitrice della scorsa edizione. Che peso enorme da portare, quel numerino così piccolo, così carico di significati, di eventi e di aspettative.

Metto le aspettative da parte, e mi presento solo per onorare il pettorale: stavo preparando un Ironman, dunque sono allenatissima sulla resistenza ma non sulla velocità. In più non ho km nelle gambe, e poi io non sono mai, mai e poi mai preparata. Il mio motto è: “pronta? Mai!”. Mi vengono sempre dolori di tutti i tipi, la settimana precedente la gara. Questa volta invece non ho nessuna aspettativa, sono tranquilla.

Vado da Cri a fare il massaggio di routine e trova un polpaccio contratto. Fine. Buio. Inizia a farmi male il Maledetto Polpaccio. Il giorno dopo vado a correre, e Lui inizia a far male. Finisco la corsa, mi fiondo alla forneria vicino a casa e mi compro una fetta di torta e arancini di verdure fritti, tanto ormai. Poi mi pento e proseguo fino a domenica con una dieta più consona alla settimana della maratona, giusto perché non vorrei mai avere problemi di stomaco. Ma quali poi, che tanto non partirò neanche.

Certo, metti in moto un casino per cui ti danno il pettorale n.1, e poi cosa fai, non ti presenti neanche?

E va be, andiamo. Mi metterò in griglia, farò 2 km e poi torno a casa, magari riesco ancora a fare un giretto in bici. Facciamo così, dai. Ci sto.

La mattina mi sveglio con un insano buon umore e una sconsiderata voglia di correre. Solita colazione pre-gara con le gallette, marmellata e proteine in polvere. Preparo la borraccia con i carboidrati da bere prima di partire (si sa mai che riesca a fare qualche km) , prendo la metropolitana e incontro il fotografo ufficiale Fidal. Gli racconto i trascorsi, per cui si può anche scordare di immortalarmi.

Coda per fare pipì. Salto a piè pari il riscaldamento, e mi avvio in souplesse alla partenza, dove arrivo con pochissimo anticipo. Beh in questo caso non è un problema, mi guardano il pettorale e mi fanno entrare da davanti.

3-2-1 sparo. Via.

E il polpaccio dov’è? sparito. San Carbonio sotto le mie Vaporfly sta esaudendo le mie preghiere e mi regala una corsa composta e rotonda. Primo km. 3’55”. Ci sta… Davide aveva detto di partire forte per fare selezione. Secondo km, uguale. Ma mi sembra di essere ferma. Ecco la moto, che mi si affianca: sono dunque la donna in testa alla maratona. Ci salutiamo e ci sorridiamo, so che abbiamo un po’ di tempo da passare affiancati, come l’anno scorso.
Non penso più che mi fermerò a breve. Penso piuttosto che ho detto ai miei di non venire a vedermi perché tanto mi sarei ritirata dopo 2 curve. Brava scema: arriverai al traguardo (perché ci arriverai) e loro non ci saranno e ti dispiacerà. Corro con questo brutto pensiero che ogni tanto si fa largo tra una canzone e l’altra che mi canto, tra un respiro e l’altro che ascolto.

Durante gli ultimi mesi ho praticato yoga quasi quotidianamente, e ho imparato a isolarmi, ad ascoltare senza pensare. Ho scoperto il mio ritmo musicale mentre corro, fatto dalla coordinazione del battito dei piedi con il ritmo quadrato del mio respiro. Ascolto solo quello, che alimenta in me sensazioni e pensieri positivi.

Al km 15 sento un urlo famigliare: è Barbara! La mia storica amica e prima compagna di corsa, una grande persona. Mi si apre il cuore e le urlo grazie, che senza di lei non potevo….. Ora tutto quadra.

Km 27, subito dopo l’Orribile Sottopasso di via Dalmazia c’è Sandro. Mentre mi incita gli urlo di chiamare i miei e dire loro di venire all’arrivo. Finalmente mi tolgo questo pensiero fisso. Poco dopo mi raggiunge Davide in bicicletta e mi fa compagnia per qualche km, e soprattutto vedere il mio coach lì con me mi da davvero una grande forza. Mi metto a scherzare, persa nella mia bolla di positività. Poi mi lascia per raggiungere altri atleti della squadra. Mancano 9 km e sto benissimo, ma a San Polo il vento diventa davvero molto fastidioso e fatico a resistere alla tentazione di sedermi in terra e piangere per la fatica. Così, mi prende di colpo. Senti, hai fatto 3/4, hai corso km nei mezzi Ironman sognando solo il bagno, con malesseri che qui non si sfiorano neanche. Basta frignare e vai avanti, su. Dai che c’è il sottopasso e poi si gira.

Millemiglia, viale della Bornata. Ci siamo quasi, in fondo c’è Piazzale Arnaldo. Incontro diverse persone conosciute, e poi in centro esplode il tifo. Ultimo scoglio, Via Musei in salita… cavolo non mi ero mai accorta di quanto fosse in salita! Mani che mi si tendono a darmi il 5, tante. Il mio nome che risuona, la moto che incita la gente a fare il tifo. Io che alzo le ginocchia e distendo la falcata per quell’ultimo allungo verso una Piazza Loggia in festa, dove mi attende lo speaker, Piergiorgio, e mi emoziono nel sentire ancora il mio nome come vincitrice della BAM. Alzo le mani nel passare lo striscione, mi fermo esultante.

Ops, I did it again

Così dice Britney Spears, così cantavo dentro di me negli ultimi km, per darmi forza.

2h50″, circa 1′ in più dello scorso anno, ma va benissimo: vento forte, preparazione diversa, anzi la meno specifica che potessi immaginare.

Ho imparato ancora qualcosa di nuovo. E vissuto un’avventura incredibile.

 

Una risposta a “BAM! Brescia Art Marathon 2023”

I commenti sono chiusi.