Grignetta, torrioni Magnaghi, le 4G

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4G: 4 vie del Gerry (Gerardo Re Depaoloni) percorse oggi in cordata con lui.

Sabato sera, chiudiamo il negozio, io e Anna andiamo a dormire da Simone per scalare insieme l’indomani. Io scalerò con Abi, Colombo al Sigaro e Panzeri al Primo Magnaghi.
Si cena con ravioli sardi e vino toscano, la mattina tappa all’Alpstation per trovare Abi e forse due suoi amici. Ad attenderci invece ci sono oltre a loro 3, altre due persone, uno è il Gerry, che mentre mi stringe la mano per salutarmi dice che vorrebbe scalare con me, e rimescola un po’ le cordate.
Spesa di panini alle noci al Forno, intanto ci si pensa, ok va bene. Anna è tesa per la sua prima esperienza su una via, io la tranquillizzo. Le piace l’ambiente della montagna, si diverte a scalare, quindi scalare qui le piacerà senz’altro!
Si parte, io non ho il coraggio di fare proposte, oggi torno ad essere un’allieva. Gerry mi propone di scalare un monotiro aperto da lui su un torrione sotto il Sigaro, aspettando che venga il sole sulla Ovest, oggi fa piuttosto freddo.
Accetto.
E’ la prima volta che scalo una via con l’apritore stesso. Sono vie percorse di rado, la roccia è ancora nuova, la chiodatura “rarefatta” e i passaggi anche impegnativi. Peccato avere le mani così fredde da faticare a godere della roccia.
Scendiamo in doppia. Un altro monotiro, un poco più facile, su un torrione appena sopra. Ora si sta un po’ meglio.
Dai, il Butch ha fatto le 5B (5 vie di Bonatti in Grignetta in giornata, la scorsa settimana). Facciamo le 5G!!! Ok! Io non sono il Butch e Gerry non è Bonatti, ma un grande alpinista, enorme esperienza e bravura, un carattere difficile, ma basta fare quello che dice lui. Del resto io ho solo da imparare e gli sono grata di avermi proposto di legarmi con lui oggi.
Le vie che ha aperto a inizio anni 2000 hanno nomi un po’ anarchici. Ora saliamo i 2 tiri di “nè servi nè padroni” alla torre zero. Torre Zero perchè non è menzionata sulle carte come le altre sue vicine che abbiamo appena salito. Il secondo tiro di questa via è il più duro di oggi, nonostante sulla carta lo sia il primo di Sol dell’Avvenire.
Fa freddo.
Non siamo lontani dai nostri amici e mi sembra di sentirne le voci di tanto in tanto. Ma noi siamo in un angolo straordinariamente severo della Grigna: le vie del Gerry sono severe perchè i chiodi costano, e forse i gradi pure, visto che non regala neanche quelli.
Nel corso della giornata si prende reciprocamente confidenza, quindi a fine giornata Gerry si sente libero di dirmi che sono una sega e di sgridarmi per piccoli errori di manovra. Io mi sento libera di non rimanerci male e anche di scherzarci su. Si chiacchera di tante cose,
Passiamo sulla Ovest sperando che le nuvole arrivate lascino passare qualche raggio di sole. Alla nostra sinistra due francesi stanno salendo la Graziella. Noi saliamo il Sol dell’Avvenire, 4 tiri meravigliosi e impegnativi. Così facciamo giornata.
Il primo tiro è un capolavoro di tacchette e presine, di equilibrio e movimento. Roccia perfetta. Roccia quasi perfetta anche sugli altri tiri, via di sapore decisamente più moderno della Torre Zero. Là era fessura, qui parete aperta.
La via tecnicamente arriva in cima al primo torrione con un ultimo tiro facile, che lasciamo perdere perchè tira un’aria gelida e se la piantiamo qui con due doppie siamo a terra.

Calate rapide, discesa per il Canalone Porta, in cui sento un po’ la stanchezza della giornata. Finalmente il traverso e la Cresta Cermenati. In un’ora siamo al rifugio Porta, è quasi ora di cena e ci aspettano Anna e Simone, che ci vengono incontro. dal sorriso di Anna capisco senza parlare che anche per lei è stata una grande giornata, è stanca e felice, ci abbracciamo e ci raccontiamo a vicenda. Claudio il rifugista ci fa compagnia dopo cena, racconti su racconti, risate… è quasi buio in questa lunghissima giornata quando si inizia a scendere in macchina, alzo il volume della musica per vincere il sonno. In Grignetta ho passato sempre belle giornate….